Un nome, Greta Thunberg, e pochi anni, sedici per l’esattezza. Svedese, nel 2018 muove i primi passi nel mondo dell’attivismo per lo sviluppo sostenibile e contro il cambiamento del clima, quando sceglie di farsi promotrice, ogni venerdì, dello Skolstrejk för klimatet (Sciopero della scuola per il clima), a seguito della torrida estate di cui era stata vittima il suo paese.
Questa mattina, l’usuale pratica di Greta e dei suoi compagni di classe, ha raggiunto dimensioni globali, tanto che 123 paesi si sono mobilitati organizzando manifestazioni e combinando oltre duemila cortei, con centinaia di migliaia di ragazzi – ma non solo – che hanno sfilato per richiedere politiche rapide e più incisive riguardo il tema del riscaldamento globale.
#FridaysForFuture, #GlobalStrikeForFuture, #ClimateStrike sono alcuni degli hashtag che rimarranno nella storia di questa marcia globale di metà marzo.
“There is no a Planet B” urlano alcuni dei manifestanti. Sui social si vedono una composizione di mappamondi sul tetto di un furgoncino, disegni di planisferi gocciolanti, maschere di animali a rischio di estinzione, adolescenti vestiti di ogni tonalità di verde.
Quello di oggi, si potrebbe definire un autentico esempio di cittadinanza attiva: le nuove generazioni sono a conoscenza dello stato del proprio habitat naturale e chiedono aiuto alle vecchie generazioni. Sono consapevoli: sposano particolari stili di vita, – vegetarianismo e/o veganismo – considerano la bicicletta come mezzo di trasporto, fanno la spesa con la shopper riutilizzabile. Sono esigenti: chiedono ai governi dei loro paesi di intraprendere delle iniziative mirate a diminuire le emissioni di anidride carbonica.
Prima di Greta, ci aveva pensato un altro giovane attivista, Felix Finkbeiner: classe 1997, che, tramite crowdfunding, è riuscito a sostenere il suo progetto Plant-for-the-Planet, proponendo di piantare il maggior numero di alberi possibili come soluzione alternativa alle abbondanti emissioni di CO2.
Ciò che forse non tutti sanno, però, è che Greta e Felix hanno un’altra cosa in comune: sono due rompiscatole. E la nostra osservazione non è un affronto ai due giovanissimi dotati di un dono – gli inglesi direbbero “gifted” – ma la naturale riflessione che viene in mente, pensando all’ultimo libro di Vittoria Iacovella: I rompiscatole, storie di eroi senza mantello, del catalogo Risfoglia – in libreria dall’11 Aprile.
Il libro, patrocinato da ESRI e UNHCR, raccoglie le straordinarie storie di dieci persone, delle loro normalità e delle vicende che li hanno portati ad adoperare i loro superpoteri. I rompiscatole, per l’autrice, non sono i disturbatori, i molesti, gli inopportuni. Pagina dopo pagina si respirano i temi della curiosità, della forza, del coraggio, della diversità, che è soprattutto ricchezza. I protagonisti delle sue storie sono autentici, folli, testardi, feriti, caparbi; vanno oltre le parole. Sono come Greta e Felix: vanno ai fatti.