Descrizione
«Ricordo che da ragazzo, in un giorno d’estate, arrivai a casa assetato e, bevendo direttamente dal rubinetto che era in cucina, mi venne spontaneo esclamare: “Acqua azzurra, acqua chiara, con le mani posso finalmente bere…”. Mia madre mi vide e disse: “Quante volte ti ho detto di usare il bicchiere, scimunito!”. Fu per questo che non diventai Mogol». Volevo essere Mogol è una raccolta di racconti, di ricordi e di pensieri sparsi, ma è soprattutto il posto dove tutte le parole che avevamo pensato e poi non abbiamo detto si sono date appuntamento.
L’AUTORE:
Angelo Simone Cannatà, dotato di grande sensibilità e attento osservatore dei dettagli della vita, spesso letti in chiave ironica, è uno studioso dello scrittore Achille Campanile, conosciuto e frequentato negli anni Settanta. Su di lui, con Silvio Moretti, ha pubblicato: Autoritratto nel 2008, Urgentissime da evadere nel 2010 e Grazie, arcavolo!, raccolta di scritti inediti e dispersi, nel 2017. Nel 1995 ha conosciuto l’attore e regista Luca De Filippo, con il quale ha collaborato, curando per oltre vent’anni il progetto web e social della sua Compagnia.
Claudia –
Fatto di piccoli racconti e ricordi nei quali è facile riconoscersi, le sue storie fanno sorridere, a volte commuovono e in ogni caso, proprio come dice Mogol, fanno bene all’anima.
enzo –
Fantastico!!! L’ho letto golosamente con la stessa sensazione che proverebbe un bambino di fronte al più desiderato dei giochi. E non importa il valore del gioco stesso, ma la fantasia e l’immaginazione che scaturisce con la naturalezza che solo i bimbi riescono a possedere ancora intatta, forse un regalo che nasce insieme, e che permette loro di vivere i sogni come fossero realtà e che, crescendo, se avranno il coraggio di non nascondere in un cassetto questa ricchezza, gli permetterà di realizzare la propria vita.
Grazie Angelo Simone
SILVANA –
Tanti ricordi a volte velati di una dolce nostalgia. I racconti rispecchiano la tua grande umanità. Complimenti Angelo oltre che un bravo fotografo anche scrittore ironico e spigliato.
Simona T. –
Delicatissimi racconti che sembrano scritti per mezzo di una piuma.
È un libro che dolcemente ci fa ricordare, sorridere, ridere di gusto, commuovere, emozionare, ci fa rivivere stati d’animo, persino profumi di luoghi e di persone e ci regala anche tanta nostalgia.
La lettura di questo libro è adatta a tutte le età, chiunque ne trae giovamento.
Clara –
Angelo Simone ha il raro dono di trasformare le parole in immagini e leggendo i suoi raccont sembra di essere lì con lui, nei posti in cui ha vissuto e tutti i personaggi che fanno e hanno fatto parte della sua borgata, diventano nostri amici.
Seguiamo le loro storie con sorriso sulle labbra, ci commuoviamo e pensiamo,ritrovando il sapore di un tempo semplice nel quale è facile ritrovarsi e riconoscersi.
Giuseppe (proprietario verificato) –
Tenui ricordi, dipinti con malinconia, ironia, piccole perle di saggezza, di riflessioni e di un sagace umorismo , che ti trasportano in un mondo che ormai non esiste più se non nelle mente e nel cuore di chi ha vissuto quegli anni e guardava al nascere di nuove albe e speranze. Un libro che si può leggere tutto d’un fiato oppure centellinarlo, assaporandone la freschezza , le varie sfumature e i colori , come un pittore che dipinge i sogni di un bambino con i colori delicati degli acquarelli. Semplicemente meraviglioso !
Sergio –
Bel libro malinconia e buon umore si mescolano benissimo insieme…. Nn smetterei mai di leggerlo
Margherita Bruna Parisi –
Straordinario libro quello di Angelo Simone Cannatà “Volevo essere Mogol”!
Una lettura che spesso mi ha trasformata da lettrice a protagonista. Ho ritrovato nei racconti le antiche emozioni, i ricordi un po’ sfocati, i vecchi oggetti, tutto quel bagaglio che avevo ormai considerato inutile trasformato dall’autore in autentica poesia.
“Volevo essere Mogol” è un libro che volendo si potrebbe leggere in fretta, ma sarebbe sprecato. Le narrazioni vanno assaporate una ad una, vanno comprese fino in fondo, ci sono storie che, vestite di ironia nascondono una malinconica consapevolezza.
Ogni racconto è dolce e diverso Forse per questo motivo, a me che sono di Torino, ricordano le bignole, i dolci delle merende sabaude, quelle buone, piccole, con sapori naturali, uno diverso dall’altro, quelle che devi mangiare con lentezza per poterle gustare appieno, quelle fatte con amore.
Nadia Melis –
Finito di leggere da pochi minuti.. “Volevo essere Mogol” è un libro che, come la celeberrima “Acqua azzurra acqua chiara”, ti vien voglia di berlo più che di leggerlo. Ogni pagina racchiude qualcosa di diverso.. spazia dall’ironia alla nostalgia, camminando tra passato e futuro con la delicatezza di un bambino e la saggezza di un adulto. In molte pagine, giocoforza, ci ritrovi comunque un po’ del tuo vissuto.. cose che riemergono come per magia quando credevi di averle perse nella tua memoria.
Grazie all’autore.. grazie e complimenti Simone Angelo Cannatà! Di certo non è diventato Mogol, ma è riuscito ad essere il sorriso del “ne è valsa la pena!”
Ludovica (proprietario verificato) –
“Volevo essere Mogol” è un libro che si può leggere come si vuole: partendo dalla fine e andando a ritroso, a balzi, per dritto o per rovescio.
È divertente, malinconico, surreale ma soprattutto tenero, sentimento di chi abita nell’infanzia e di tanto in tanto fa una visita alla realtà. Ed è proprio questa la sensazione che si prova, in un alternare continuo tra il presente e il passato. Complimenti!
Donatella –
Bello, ironico, evocativo, quasi surreale e un po’ filosofico. Il mondo visto con gli occhi di un bambino che riesce a descrivere le immagini impresse nel suo cuore in modo leggero e commovente. Mi sono ritrovata bambina in quei luoghi che non ho mai dimenticato, ho sentito di nuovo gli odori, i sapori e le suggestioni dell’infanzia.
Grazie Angelo
Paola M. –
Piccoli affreschi di ricordi di vita vissuta degli anni 60-70, coinvolgenti, ironici, scritti con la sensibilità e la freschezza di un bambino ormai adulto.
Un testo fuori dagli schemi, ogni pagina qualcosa che non ti aspetti ma che ti dà serenità.
ANGELA –
In perfetto stile Cannatà, “Volevo essere Mogol” è una raccolta di piccole storie e di ricordi trattati con ironia, nostalgia e molta dolcezza. Al lettore che scorre le righe dei vari racconti, le parole diventano immagini e questo modo di scrivere, da sempre, è la forza di Angelo Simone Cannatà, sostenuta oltretutto da una straordinaria capacità di coinvolgimento! Spontaneità e sincerità sono il valore aggiunto di questo libro che alterna fra le sue pagine emozioni commozioni sorrisi e pure risate.
Carlo –
Sarò sempre grato a chi , regalandomi il libro, mi ha fatto conoscere questo autore che ho letto con vero piacere. I suoi racconti, tutti scritti con un delicato senso di umanità alternano divertimento e nostalgia. La sua spontaneità nel raccontarsi accarezza i nostri ricordi e ci fa sognare. Un ottimo libro che consiglio a tutti.
Cesare –
Sarò sempre grato a chi , regalandomi il libro, mi ha fatto conoscere questo autore che ho letto con vero piacere. I suoi racconti, tutti scritti con un delicato senso di umanità alternano divertimento e nostalgia. La sua spontaneità nel raccontarsi accarezza i nostri ricordi e ci fa sognare. Un ottimo libro che consiglio a tutti.
Fiorenza –
Tenero, ironico, delicato e frizzante come una fresca gassosa in un caldo pomeriggio d’estate. Devo confessare che mi ha fatto sorridere e mi ha fatto un pò commuovere facendomi provare delle piacevoli sensazioni
PAOLA –
È uno di quei libri che quando finisce ti manca, uno di quelli in cui ci si immedesima e che ti regala commozione, malinconia e nostalgia cocente delle cose semplici e indimenticabili degli anni più belli. Non perdetelo.
antonella (proprietario verificato) –
Ho atteso per molto tempo l’uscita di questo libro. Ancora prima forse, che l’autore ne fosse consapevole. Leggendo alcuni suoi post sui social, speravo che ciò accadesse. Ecco quindi che, a desiderio avverato, non posso che manifestare gioia. Un libro denso, dove si alternano emozioni, sorrisi e risate. Riflessioni struggenti e malinconiche. Un libro che consiglio vivamente per ricaricare la nostra, talvolta smarrita, emotività. Che dire? Aspetto già il secondo!
Claudio –
Un viaggio bellissimo, da vivere intensamente.
Le pagine scorrono veloci e piacevoli come pure le immagini davanti agli occhi di un’infanzia lontana nel tempo ma mai dimenticata.
Un racconto che riporta alla luce sapori e odori sopiti ma ancora vivi nei ricordi.
Non mancano momenti di commozione, di rimpianti, di risate e di sorrisi.
Ho voluto leggere alcuni frammenti più volte, con stati d’animo diversi e ogni volta mi hanno dato nuove ma comunque bellissime emozioni.
Complimenti Angelo Simone Cannatà e grazie per averci regalato questo splendido viaggio!!!
Paola –
Grazie per aver scritto questo libro leggero, delicato, ironico e a volte esilarante. Nel l’episodio della cassa al supermercato ho riso fino alle lacrime. Un piede nel passato e lo sguardo aperto sul futuro (i nipotini).
Maria stella –
E così sono arrivata alla fine. Sarà perché sono nata nel 1958, sarà perché ho vissuto in campagna da bambina e da ragazzina, sarà perché ho conosciuto la saggezza dei vecchi, incontrato i “personaggi” di paese, percepito l’atmosfera della rinascita post bellica, l’odore della miseria non ancora dimenticata. Ogni pagina mi ha ricordato e fatto rivivere momenti lontani con la stessa percezione dello scrittore. Insomma, un libro DELIZIOSO.
E i nipotini molto molto fortunati.
Federica –
Leggere questo libro fa bene all’anima. E non solo perché…. RIDERE fa bene alla salute, come dice qualcuno.
Infatti se mi chiedessero di definire “volevo essere Mogol” con una sola parola, direi che è terapeutico.
Risveglia quella parte di te che hai nascosto anche a te stesso, scuote il bambino piccolo che ha bisogno di amore che c’è in ognuno di noi e che negli anni, dall’adolescenza in poi abbiamo imparato a soffocare, fino a farlo morire.
Simone riesce a mettere in fila le parole facendole girare nell’aria come birilli di un giocoliere e il fiato rimane sospeso per tutto il tempo che rimangono in aria.
Ogni volta che una storia finisce, non solo gli occhi, ma un pezzetto di cuore sorride o riflette, comunque si muove scomposto.
E di questi tempi dove tutto è rigido, impilato, corretto, giusto, pulito, igienico, free, green, smart, friendly, riporta un po’ di umanità e di sana lentezza.
Ce n’è un gran bisogno.
Come fa? Una volta domandai all’Autore:” Come fai a far diventare bella anche una crepa sul muro?”
E lui candidamente rispose:” io la amo”.
Rimasi in silenzio e dopo di nascosto cominciai a piangere.
Nessuno mi aveva dato una lezione di vita con 3 semplici parole.
Luca Mercuri –
Se fosse possibile nutrire l’animo tramite le pagine di un libro, Volevo essere Mogol, sarebbe da prescrivere come nutriente essenziale.
L’autore preserva nitida la fanciullesca innocente curiosità per le piccole cose, tramite un filtro sensibile, come un’abile acquarellista tramite repentini colpi di luce, rievoca sensazione che giungono vivide e dal sapore buono.
Un umorismo sincero, più dolce che agro, in una soave lettura dalle note ovattate di una melodia sussurrata per ogni cuore esule a conforto.
Milena –
Il libro è ironico, leggero, a volte anche malinconico. Si legge con piacere e ne consiglio a tutti la sua lettura.
È vero, è un libro che fa bene all’anima.
Barbara –
Un libro che regala emozioni perche’ permette di rivivere situazioni familiari che accomunano molti di noi e le trasformano in emozioni di natura diversa. Si passa dalla nostalgia al sorriso, dalla dolcezza all’ilarita’ e dalla riflessione all’improvvisa esplosione di gioia. Sono tante storie in un unico libro,ma il filo conduttore di questo viaggio nella memoria e’ sicuramente l’ironia, che regna sovrana.
Ho gia’ riletto i miei racconti preferiti e alcuni li so gia’ a memoria, alcuni sono gia’ citazioni da ripetere e spesso mi capita di leggerne qualcuno a chi ho vicino.
Mi ha coinvolta e lo consiglio.
Barbara –
Un libro con il sapore di altri tempi, in cui ho ritrovato tante emozioni vissute e tanti scorci di una vita familiare passata. Sentimenti genuini e tanto amore per chi ci ha fatto crescere e diventare ciò che siamo.
Anche il linguaggio usato ti fa tuffare nella lettura in modo semplice e allo stesso tempo profondo.
Molto bello.