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Disegna da sempre, sin da piccolissimo. L’illustrazione è per lui passione pura, una predisposizione naturale coltivata a Trento, sua città natale, tramite lo Studio d’Arte Andromeda, associazione di cui, ora, fa parte e che si occupa di satira, umorismo e disegno in toto. Ha frequentato l’istituto d’arte Alessandro Vittoria a Trento, per poi trasferirsi a Firenze per studiare disegno animato – primo grande amore – e fare animazione presso la Scuola Internazionale di Comics. Tornato a Trento svolge diversi lavori per associazioni, start up e privati, realizzando progetti estremamente differenti tra loro, dimostrandosi un artista enormemente versatile: stiamo parlando di Andrea Oberosler.

Si è recentemente aggiudicato l’oro per gli Annual Awards 2019, ottenendo la pubblicazione del suo lavoro nel catalogo AI che premia l’eccellenza dell’illustrazione italiana contemporanea, arrivando primo, nella categoria Editoria, tra gli oltre 700 partecipanti. Per noi Andrea ha scritto e illustrato La leggenda dei sempreverde per la collana Piccoli mondi, ispirandosi ad una leggenda reale che, dopo essergli stata raccontata da un suo amico, ha subito tradotto in immagini.

 

L’illustrazione con cui Andrea Oberosler si è aggiudicato l’oro per la categoria Editoria degli Annual Awards 2019

Per il suo incredibile talento, gli è stata affidata la realizzazione dell’intera serie Leggende e tradizioni, per la collana di cui La leggenda dei sempreverde fa parte.

Lo abbiamo intervistato per voi.

Da dove hai tratto l’ispirazione e come è nato La leggenda dei sempreverde?
Un mio amico mi ha raccontato questa leggenda e, trovandola bellissima ed estremamente significativa, l’ho subito tradotta in immagini mentali e l’ho archiviata, diciamo, nel cassetto delle idee, tra i vari progetti che volevo assolutamente vedere realizzati.

Come sei approdato all’Armando Curcio Editore e come si è svolta la tua collaborazione per la realizzazione del tuo progetto per il nuovo marchio Risfoglia?
L’occasione si è presentata alla Bologna Children’s Book Fair dell’anno scorso. Girovagavo per gli stand finché mi sono imbattuto nel vostro e mi sono soffermato perché, a colpo d’occhio, ho subito notato degli illustrati che mi piacevano parecchio e hanno attirato la mia attenzione. Ho avuto la fortuna di poter effettuare una portfolio review con l’art director della casa editrice, Mauro Ortolani che, guardando il miei lavori mi ha chiesto se avessi un progetto da sottoporgli e, pensando a questa storia, ho detto subito di sì. È andata bene! Tornato a Trento mi sono immediatamente messo all’opera per realizzare i bozzetti dei personaggi e uno storyboard, come richiesto da Mauro che poi mi ha chiamato per darmi il suo feedback in merito alle cose che lo convincevano o meno…è seguito un piccolo periodo di stasi nel quale ho cercato di aggiustare il tiro seguendo le sue indicazioni e poi ho ricevuto la chiamata in cui mi diceva che sì, avevano deciso di pubblicare il mio lavoro.

Come hai reagito alla notizia della pubblicazione?
In realtà ho fatto una gaffe! Per telefono, quando Mauro mi ha chiamato per darmi la notizia, inizialmente, avevo capito che il mio progetto NON sarebbe stato pubblicato. Puoi immaginare la mia reazione…sono rimasto praticamente in silenzio fino a quando Mauro mi ha detto “ti ho appena detto che pubblichiamo, ma non mi sembri affatto contento”. E lì la felicità è esplosa insieme all’entusiasmo.

Dopo questa notizia ti saresti addirittura aspettato che ti venisse affidata la cura dell’intera serie Leggende e tradizioni per la collana Piccoli mondi?
Assolutamente no, è stata una sorpresa graditissima. Anche in questo caso, Mauro mi chiama e mi chiede di trovare un’altra leggenda da illustrare, proprio come per i Sempreverde, ma questa volta una leggenda più specifica, sul Natale. Questa volta, però, tra i personaggi ci saranno dei ragni – animali che io amo, tra l’altro – ma non dico di più sulla prossima uscita per non rovinare la sorpresa…

Mi hai detto che collabori con il Centro Studi Erickson e che, a maggio, è prevista l’uscita di un tuo progetto basato sulle illustrazioni di alcuni racconti di Edgar Allan Poe edito da Bakemono Lab…il tuo stile è quindi estremamente versatile e adattabile a target differenti, dai bambini, agli adulti. Quale stile senti più nelle tue corde?
Ho sempre tentato di realizzare progetti con tanti stili diversi, perché mi piace molto sperimentare, mi annoia fare sempre le stesse cose, la monotonia mi distrugge…ora però ho affinato lo stile e sto portando avanti perlopiù progetti che prevedono uno stile di realizzazione più adeguato ai bambini. Parallelamente, però, coltivo anche idee e progetti per un target di riferimento più adulto. Mi trovo più vicino ad uno stile più cupo, gotico, ma fare libri per bambini mi piace da impazzire! Mi sono divertito davvero un mondo a realizzare le tavole per La leggenda dei sempreverde e voglio assolutamente continuare su questa strada, non mi voglio precludere nulla, anzi, continuare a sperimentare. All’inizio ho pensato che, magari, pubblicare con due case editrici differenti dei libri con stili così diversi – fiabesco, per i Sempreverde e gotico, per i racconti di Poe – in un certo senso potesse creare una sorta di ambiguità stilistica che, forse, avrebbe potuto costituire un problema perché poteva mandare in confusione il pubblico. Invece vedere che sono riuscito a realizzare entrambi i progetti, impiegando lo stesso entusiasmo, mi ha dimostrato che la versatilità può essere un punto di forza più che una pecca.

In cantiere, oltre a mille altri progetti, ci sono anche varie partecipazioni a premi, presentazioni e Fiere. Come vedi il tuo futuro prossimo?
Non sono il tipo che si crea aspettative, non ho niente di pianificato, partecipo, provo, tento e aspetto che arrivino i risultati…sempre che arrivino, ma, per ora, sembra che le cose stiano andando alla grande! Ho mille progetti nel cassetto, come hai detto, tutti molto molto differenti tra loro, non solo per stile e target di riferimento ma anche come prodotto vero e proprio, ho in mente illustrati per bambini, libri per adulti, cortometraggi…ma evito di pianificare eccessivamente, voglio lasciarmi trasportare. Rimanendo, però, soprattutto concentrato su ciò che ho scoperto con La leggenda dei sempreverde: l’illustrazione per l’infanzia.

 

 

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