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Bartali e Coppi, il nuovo titolo di Marino D’Amore dedicato alle biografie illustrate degli sportivi.

Bartali e Coppi, due uomini due leggende. Leggiamo in questa intervista a Marino D’Amore alcune riflessioni importanti sullo sport, il fairplay e la necessità di una competitività-amica, sintomo di stima e amicizia anche nel gareggiare uno contro l’altro.

Qual è la prima “sfida”, per così dire, che ti si è posta quando hai pensato di raccontare la vita (e la carriera) di due giganti dello sport italiano, ma indirizzandoti a un pubblico di lettori più giovani?

Sicuramente il desiderio di trasferire la loro modernità a un pubblico che, per motivi anagrafici, non poteva sapere chi fossero i nostri protagonisti. Questo libro vuole rappresentare una scintilla per far esplodere la voglia di conoscerli, il racconto di uno sport e di un’amicizia fatta di sacrifici e difficoltà, a volte dolori, che però nonostante tutto resiste al passaggio inesorabile del tempo, e fa ancora nascere un sorriso quando pensiamo a Bartali, a Coppi e alle loro interminabili battaglie.

 

A distanza di più di mezzo secolo, credi che sia ancora valido il messaggio di “solidarietà”, anche nell’essere avversari? Il famoso “passaggio della borraccia”…

Quella è un’immagine iconica che racconta il ciclismo, ma che può valere per ogni altro sport, un gesto spontaneo che ancora sorprende, perché soprattutto oggi, appare straordinario, quando invece sottolinea la meraviglia di un episodio semplicemente naturale tra due rivali, ma mai avversari, accomunati dall’amore per lo stesso sport.

 

Oggi, visti anche i mutamenti introdotti nel comportamento a causa della crisi sanitaria, qual è il valore che lo sport può dare alla vita di un ragazzo (o di un adulto in generale)?

Lo sport è fondamentale, è una parte irrinunciabile delle nostre vite, lo dico da sportivo e da sociologo: è un momento di evasione, di rigenerazione ma è anche un momento di socializzazione, di condivisione, di partecipazione, di costruzione della propria identità e di conoscenza di quell’altrui.
Uno step necessario nella crescita e nella formazione, che ci insegna ad accettarci e ad accettare gli altri in senso inclusivo, che ci educa e ci aiuta a migliorare all’interno di una sana competizione.

Bartali e Coppi

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