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“Biancaneve e Rosarossa” è la fiaba della bontà e dell’amicizia, ideale per ogni bambino. Non ci sono i sette nani e neanche una mela stregata, ma soltanto due bambine la cui gentilezza viene premiata.

 

Biancaneve e non i sette nani

La prima cosa che ci viene in mente quando sentiamo pronunciare “Biancaneve” è la favola con cui tutti siamo cresciuti. Pochi sanno, infatti, che la Biancaneve amica di Brontolo non è la sola esistente nel mondo delle fiabe. Esiste un’altra Biancaneve, sorella di Rosarossa, che vive felice e spensierata con sua madre, accanto al bosco.

La fiaba, in realtà, è conosciuta con diversi nomi: Rosabianca e Rosarossa, Bianchina e Rosetta, Biancarosa e Rosella. Scritta dai fratelli Grimm, ha origini tedesche e, oggi, fa parte delle illustrazioni di Rosazza. La raccolta contiene “Le più belle fiabe di Natale”, perfette da leggere il 25 Dicembre, davanti a un caminetto e con in mano una cioccolata calda.

Di cosa parla?

Biancaneve e Rosarossa sono due sorelle amorevoli e ben educate. Una notte di inverno, un orso bussa alla loro porta in cerca di ospitalità e calore. Le due bambine diventano presto amiche dell’animale, poiché loro, per natura, sono gentili con tutti. Infatti, aiutano perfino un nano malvagio che aveva rubato i tesori dell’orso. Il nano era stato catturato da un’aquila e Biancaneve e Rosarossa lo liberano, non ricevendo alcun ringraziamento. Alla fine, l’orso riesce a catturare il nano e si trasforma in un bellissimo principe che sposa Biancaneve. Le due sorelle vivranno per sempre felici e contente a corte, insieme alla loro madre.

La semplicità della fiaba

La struttura della fiaba è molto semplice, ma la sua magia risiede proprio nelle due bambine. Biancaneve e Rosarossa è la fiaba della bontà e della gentilezza. Le due bambine hanno un cuore puro e grande che, alla fine, verrà ricompensato. Forse è proprio la semplicità della fiaba a rendere tutto incantevole. Le bambine vedono il buono di ogni essere vivente: il male non sopravvive mai a chi è buono d’animo.

Una fiaba leggera che genera sorrisi, ricordandoci che il bene esiste e che, alla fine, prevale sempre.

 

Elena Calabrese

 

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