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Il 25 aprile si celebra la Festa della Liberazione, conosciuta anche come anniversario della Resistenza, durante la quale si festeggia e si ricorda la liberazione dell’Italia dal regime fascista e dall’occupazione nazista.

La Liberazione del 25 aprile 1945

Nella giornata del 25 aprile 1945, infatti, i protagonisti della Resistenza, che avevano lavorato duramente per organizzare l’insurrezione e la sommessa risolutiva contro i tedeschi, accesero la rivolta a Milano. Lì si trovava la sede del Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI) ؘ– guidato da antifascisti e partigiani come Alfredo Pizzoni, Emilio Sereni e Sandro Pertini – che ebbe un ruolo cruciale di guida nel coordinare i comitati regionali di liberazione attivi nell’Italia settentrionale. Fu proprio uno dei suoi membri, Sandro Pertini a condurre la rivolta del 25 aprile, quando alla radio pronunciò queste parole:

Cittadini, lavoratori! Sciopero generale contro l’occupazione tedesca, contro la guerra fascista, per la salvezza delle nostre terre, delle nostre case, delle nostre officine. Come a Genova e a Torino, ponete i tedeschi di fronte al dilemma: arrendersi o perire.

Fu ancora Sandro Pertini a dichiarare, infine, in Piazza Duomo a Radio Milano Libera, la vittoria dell’insurrezione e la fine della guerra. Alla vittoria della Resistenza seguì lo scioglimento del Partito fascista, la condanna a morte dei gerarchi fascisti e la condanna dei militari tedeschi a diventare prigionieri di guerra.

La figura di Pertini come portatore dei valori di libertà e giustizia

La vittoria della Resistenza e la definitiva sconfitta del regime fascista e dell’oppressione nazista sancirono l’avvio di un percorso che portò all’affermazione della democrazia. Infatti, nel 1946 venne eletta a suffragio universale l’Assemblea Costituente – della quale fece parte lo stesso Pertini – organo che ebbe il compito di redigere la Costituzione, base essenziale e imprescindibile della nostra democrazia. Le vicende sinora raccontate e che hanno visto Sandro Pertini come protagonista sono state narrate da Valerio Todini nel libro Sandro Pertini. Il presidente amato da tutti, edito da Armando Curcio Editore, con illustrazioni di Filippo Barbacini. Il libro ha il merito di raccontare al pubblico giovanile episodi fondamentali della storia italiana, ma soprattutto i valori di giustizia e libertà che Sandro Pertini seppe incarnare e che portò sempre con sé anche nel periodo della presidenza. Proprio di questi valori intendiamo parlare oggi per non perdere mai la memoria di tutti coloro che hanno lottato per proteggerli, ma anche per tramandarli alla nuove generazioni in modo che possano custodirli gelosamente.

Le lotte per la libertà in Sudafrica: la guida di Nelson Mandela

Il  tema della libertà e della giustizia può e deve essere di stampo universale; proprio per questo motivo nel nostro articolo vogliamo affrontare, secondo una prospettiva ancora più ampia, il tema della liberazione. Infatti, in un periodo in cui in Italia si stava finalmente affermando la democrazia, in Sudafrica si consolidava, invece, il potere del National Party, il partito dell’Apartheid, che sanciva a livello politico e legislativo l’oppressione di tutti coloro che non avessero la pelle bianca. L’impegno dei membri dell’African National Congress (ANC), movimento di liberazione del Sudafrica, tra i quali era presente Nelson Mandela, fu decisivo nella lotta contro il regime dell’apartheid, verso la costituzione di un Paese basato sull’uguaglianza. Furono proprio Nelson Mandela, e i suoi compagni, Walter Sisulu e Oliver Tambo, a stilare la “Carta della Libertà”, letta in un sobborgo di Johannesburg il 26 giugno del 1955. Ecco alcune parole contenute nella carta:

Noi, il popolo del Sudafrica, dichiariamo, perché l’intera nazione ed il mondo sappiano: che il Sudafrica appartiene a tutti coloro che ci vivono, bianchi e neri, e che nessun governo può a giusto titolo vantare alcuna autorità se questa non si basa sulla volontà di tutto il popolo […] soltanto uno Stato democratico, fondato sulla volontà dell’intera popolazione, può garantire a tutti il rispetto dei diritti di nascita senza alcuna distinzione di colore, razza, sesso o credo; quindi, noi, il popolo del Sudafrica, bianchi e neri insieme eguali, compatrioti e fratelli, approviamo la presente Carta della Libertà.

All’interno della Carta si chiedeva la presa di coscienza di tutto il mondo non solo perché potesse aiutare il Sudafrica ed essere partecipe delle lotte del movimento, ma anche perché la libertà è un valore universale; rispetto all’oppressione di un intero popolo non si possono chiudere gli occhi, non si possono voltare le spalle. È da questo principio che prende origine un altro tema fondamentale, quello della fratellanza, che nasce dalla consapevolezza di un legame di umanità molto più profondo di qualsiasi distanza e qualsiasi differenza.

Con il suo operato, il suo impegno ma soprattutto il suo perdono Nelson Mandela, come attivista e politico prima e come Presidente poi, riuscì davvero a mostrare il trionfo di un Paese veramente democratico.

Non è un caso che Nelson Mandela. Il perdono è un’arma potente uscito il 22 aprile per Armando Curcio Editore, con parole di Gianluca Grassi e illustrazioni di Filippo Barbacini, faccia parte insieme a Sandro Pertini. Il presidente amato da tutti della serie Padri Nobili. Questa serie, infatti, si prefigge l’obiettivo di raccontare, attraverso biografie illustrate, la vita, le idee e le esperienze di figure centrali della storia mondiale, capaci di cambiarne in meglio il corso.

Il tema della fratellanza nel romanzo di Chiara Lossani

Abbiamo visto poco fa aprirsi un altro tema essenziale del nostro ampio – anche in ambito geografico – racconto sulla liberazione, quello della fratellanza. Nel romanzo di Chiara Lossani, Fratelli, edito da Armando Curcio per il marchio Risfoglia, si parla di fratelli non in un’ottica di legame consanguineo, ma in una prospettiva di comunanza di ideali e di valori. I fratelli di Chiara Lossani sono Diego e Dave, uniti dall’affetto e dalla volontà di sostenersi reciprocamente, ma sono anche gli attivisti per i diritti civili impegnati nella lotta contro la discriminazione razziale. In questo senso, il romanzo affronta la liberazione da più punti di vista: innanzitutto di parla della liberazione del dodicenne Diego, grazie al supporto di Dave, da schemi precostituiti e da una visione illusoria del mondo, ma anche della lotta per la liberazione portata avanti dai tre sportivi, Tommie Smith, John Carlos e Peter Norman sul podio delle Olimpiadi del 1968. Infatti, con il loro gesto portarono sostegno al movimento denominato Olympic Project for Human Rights (Progetto Olimpico per i Diritti Umani) e a tutta la comunità afroamericana.

Inno alla liberazione

Insomma, la liberazione può affermarsi in diverse epoche e in diverse parti del mondo ma è sempre accumunata da una profonda e viva volontà di uscire dall’oppressione, da regimi politici e forme di governo che non rispettano l’umanità in tutte le sue espressioni. Alla fine la voce dei popoli oppressi, di tutti coloro che stanno soffrendo per ottenere i loro diritti, si alzerà e troverà il modo di espandersi e allora la lotta diventerà comune; solo in quel momento libertà, giustizia e fratellanza trionferanno.

Flavia Palieri

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