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La Principessa del popolo raccontata ai ragazzi

È un testo breve con le illustrazioni di Vittoria Della Torre il nuovo libro di Tiziana Ciavardini edito da Armando Curcio Editore che mostra la figura della principessa Diana Spencer lontano dal glamour e dal gossip e che ne esalta invece il profondo lato umanitario.

 

 

È stata spesso chiamata anche la “principessa triste” eppure la sua figura ha portato tanta amore serenità e compassione a chi non ne aveva.

L’autrice ripercorre le tappe di questa giovane, timida e semplice donna. Dalla nascita al matrimonio con il Principe Carlo d’Inghilterra fino alla sua tragica scomparsa.

Diana Frances Spencer nasce nel castello di famiglia Sandrigem il 1° luglio 1961, nella Contea di Norfalk. Le sue origini erano nobili i suoi genitori, i visconti Spencer, appartenevano a una delle famiglie più importanti del Regno Unito. I suoi genitori divorziarono quando Diana era ancora troppo piccola e soffrì molto della mancanza di sua mamma. Venne cresciuta da suo padre il Visconte Althorpe inisieme alla sua seconda moglie. Diana era una semplice ragazza diciannovenne, assistente presso un asilo nido di Londra, quando Carlo d’Inghilerra la scelse per diventare sua moglie. Il 3 febbraio 1981 il principe Carlo che aveva 33 anni fece la proposta di nozze a Diana che ne aveva solo 22, nel castello di Windsor. L’anello di fidanzamento che Carlo regalò a Diana è uno dei più conosciuti nella storia. Un anello in oro bianco con una corona di diamanti, disposta intorno a uno zaffiro blù da 12 carati. Il matrimonio di Carlo e Diana ebbe luogo il 29 luglio 1981 nella Cattedrale di Saint Paul a Londra. Furono invitate circa duemila persone, per la maggior parte famiglie nobili o reali di tutto il mondo.

L’evento, ripreso e trasmesso in mondovisione, stregò più di settecentocinquanta milioni di spettatori e 600 mila sudditi accorsi nelle strade della capitale britannica. Fu il primo royal wedding in mondovisione, il matrimonio più importante del secolo, e consacrò Diana come Principessa di Galles. Furono 3500 gli invitati che presero parte alla celebrazione del matrimonio della coppia reale. L’abito da sposa di Diana venne valutato 9.000 sterline e venne realizzato in taffetà color avorio, decorato con pizzi, ricami a mano, sequins e 10.000 perle.

Dopo il matrimonio con il principe Carlo, Diana Spencer si ritrovò in un contesto sociale rigido, pieno di regole da seguire e di atteggiamenti da tenere. Benché rispecchiasse la perfetta moglie per il successore al trono, sia per rango che per bellezza, Diana non riuscì mai a inserirsi adeguatamente nell’ambiente reale.

I viaggi effettuati da Carlo e Diana sono stati numerosissimi, praticamente in tutti i cinque continenti: dall’Italia al Camerun, dalla Nuova Zelanda agli Stati Uniti, dal Giappone al Nepal. Con il trascorrere del tempo Diana, sviluppò un forte desiderio di impegno sociale e questa attività umanitaria la portò a proseguire nei viaggi con l’intento di sensibilizzare il pubblico nei confronti dei più deboli della Terra. La relazione con Carlo, costellata di bugie e incomprensioni, minò fortemente il carattere di Diana. Lady D si muoveva con disinvoltura tra scuole, ospedali, orfanatrofi, occupandosi di lebbrosi, malati di HIV, homeless, tossicodipendenti, affamati, vittime di guerra. Affiancò personaggi come Nelson Mandela, Madre Teresa di Calcutta, il Dalai Lama. A partire dagli anni ’80 Diana diviene madrina di un gran numero di enti di beneficienza: l’AIDS e la lebbra sono, in particolare, due cause che la Principessa prende a cuore e segue negli anni.

Il suo impegno si spinse fino alle mine anti-uomo: la ricordiamo ancora, negli anni Novanta, con tanto di giubbotto protettivo ed elmetto, nell’atto di ispezionare un campo minato nella ex-Jugoslavia, tanto che quella campagna vinse il premio Nobel per la Pace nel 1997.

Celebre è il suo incontro poi con Madre Teresa. Diana e la suora si vedono più volte, al punto che quest’ultima diventa la sua guida spirituale.

Dopo il divorzio da Carlo e varie storie sentimentali, Diana si fidanza con Dodi Al Fayed, ricco miliardario egiziano.

L’estate del 1997 sarà la sua ultima estate. Diana viene invitata in vacanza insieme ai suoi figli sullo yacht Jonikal di proprietà della famiglia Al Fayed. Quell’estate la trascorsero insieme navigando lungo le coste della Francia e dell’Italia. La sera del 30 agosto 1997 Diana lasciò la Sardegna insieme a Dodi a bordo di un jet privato per raggiungere Parigi dove decisero  di trascorrere una notte presso l’Hotel Ritz, sempre di proprietà della famiglia Al Fayed, ma quando si accorsero di essere stati avvistati e circondati dai paparazzi la coppia decise di lasciare l’hotel e trasferirsi altro luogo. Dall’Hotel avrebbero voluto raggiungere l’appartamento di residenza di Dodi attraverso la Galleria de l’Alma, ma la Mercedes sulla quale viaggiavano si schiantò per un eccesso di velocità, nel tentativo di schivare i fotografi contro il tredicesimo pilastro che sosteneva la galleria. Muore tragicamente la bellissima principessa Diana a soli 36 anni quando finalmente aveva raggiunto la serenità e la felicità che meritava.

Immenso fu il clamore suscitato dalla sua prematura morte. Il giorno del suo funerale, il 6 settembre 1997, tre milioni di persone si riversarono nelle strade di Londra per dare l’ultimo salute a quella che da ora sarebbe diventata ‘la principessa del popolo’.  Il funerale, fu uno degli eventi televisivi più visti nella storia, fu trasmesso in diretta dalle televisioni di tutto il mondo, e seguito da oltre due miliardi di persone.

La leggenda di Lady Diana è ancora viva e nonostante siano passatati decenni dalla sua scomparsa la sua figura continua ad essere presente nella vita dei reali d’Inghilterra e di tutti coloro che l’hanno amata e ammirata.

Ciò che ha reso Diana un personaggio così amato è stato proprio il suo costante impegno sociale. Era riuscita con la sua eleganza e semplicità ad entrare nel cuore dei suoi connazionali, ma anche di tanta gente che ammirava la sua volontà di donna regale che aveva messo a disposizione di tutti la sua popolarità per aiutare i più deboli.

Ci piace pensare che se Lady Diana fosse ancora viva il mondo sarebbe un posto migliore sul quale vivere.

 

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