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Nell’intervista che vi proponiamo Maria Gianola risponde ad alcune nostre domande sulla serie I Geniacci, regalandoci tante interessanti curiosità sugli incredibili diari che la caratterizzano.

Questa serie nasce grazie alla collaborazione assoluta della nostra autrice Maria Gianola, illustratrice di Venezia, che ha iniziato a disegnare sui quaderni di scuola vincendo il suo primo premio come illustratrice all’età di 8 anni. Da allora si è da sempre dedicata all’illustrazione di libri per bambini e character per l’animazione, pubblicando con numerosi editori, tra cui Tunuè, Il Battello a Vapore, La Coccinella, Gallucci, Mondadori, Fatatrac e Giunti. I primi due numeri della serie I Geniacci sono L’incredibile diario segreto di Leonardo e L’incredibile diario segreto di Raffaello ai quali si è aggiunto recentemente L’Incredibile diario segreto di Dante.

La serie I Geniacci è caratterizzata dalla forma diaristica con la quale i protagonisti si raccontano. Come mai ha deciso di utilizzare questa particolare forma narrativa per rivolgersi al giovane pubblico?

L’idea del diario segreto nasce dall’intenzione di conoscere molto da vicino il protagonista del libro, togliendolo una volta per tutte dal piedistallo su cui è stato messo dalla fama e dalla lontananza temporale.

Leggere il diario di qualcuno significa entrare in una dimensione molto intima, essere destinatari di una confidenza tale da conoscere dettagli e pensieri di cui solo pochi amici possono essere a conoscenza: sogni, delusioni, amori, progetti, preoccupazioni… Il diario segreto azzera qualsiasi distanza.

Il primo diario che ha avviato la serie è quello di Leonardo; Raffaello e Dante vanno, per ora, a completarla. In che modo è riuscita a rendere a misura di bambino le esperienze e le idee di queste grandi personalità dell’arte e della letteratura?

Per portare il genio di Leonardo o Dante o Raffaello a misura di bambino ho immaginato che queste grandi personalità fossero in qualche modo essi stessi bambini. Pur rimanendo degli artisti e dei geni inarrivabili (non a caso la collana si intitola “Geniacci”), i nostri protagonisti nel raccontarci la loro vita e tutto ciò che li ha resi straordinari, usano un linguaggio semplice, quotidiano, immediato, ironico; pensano e reagiscono alle situazioni come faremmo noi: perciò ogni piccolo lettore può in ogni pagina identificarsi con Leonardo, con Raffaello, con Dante, sentirli vicini.

I diari sono caratterizzati da un tono vivace e allegro e raccontano molte delle esperienze dei “geniacci” in chiave umoristica. Per quale motivo ha deciso di adottare questo tipo di comunicazione con il giovane pubblico?

L’intento didattico di un libro per bambini deve suscitare continuamente l’interesse del piccolo lettore riuscendo ad essere allo stesso tempo curioso e divertente per creare un alone di irresistibile simpatia intorno al personaggio del protagonista.

Perché ritiene che sia importante raccontare questi personaggi al mondo dell’infanzia?

È una grande ricchezza per i piccoli lettori avere l’opportunità di conoscere fin da subito questi grandi che hanno scritto la storia dell’arte, o della letteratura o della scienza.

Raccontarli ai piccoli con un linguaggio adatto credo sia come accendere delle piccole luci, piantare dei semi di curiosità che permetteranno loro di coltivare negli anni il gusto per la conoscenza, per la ricerca, per la bellezza.

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