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Bau Bauhouse

14,90 14,15

Otto lezioni su architettura e design peri cani e il loro umani, con requisiti e personaggio storici, istruzioni pratiche e progetti futuribili

19 disponibili (ordinabile)

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Descrizione

Dopo la pubblicazione del suo libro Il nome del cane (Armando Curcio Editore, 2016), accolto con favore nei concorsi letterari di livello nazionale e riconosciu- to dai suoi seguaci nel social network come un vero «best(ia)seller», Richart Parson presenta una nuova opera.

BAU-BAUHOUSE è un chiaro omaggio alla Bauhaus, famosa Scuola di Architettura e Design, alma mater dell’avanguardia del XX secolo. Il libro, strutturato in lezioni tenute dal professor Mark Caniarsky, «primo professore di Architettura e Design di origine inumana. Ossia, cane»: una interessante passeggiata nella storia dell’Architettura e del Design, con spunti biografici, testi- monianze di personaggi famosi (Alberti, Le Corbusier, Wright, Friedman ecc.) e dei loro «migliori amici», visti dall’Auto- re in un’ottica molto particolare.

Una lettura scorrevole e divertente, ricca di «soluzioni immaginarie» e progetti futuribili, non troppo «semplice e leggera» per i professionisti del settore e non troppo «faticosa e pesante» per i cosiddetti dilettanti, protagonisti quotidiani della vita urbana. Il messaggio dell’autore, infatti, è indi- rizzato a un ampio pubblico, purché si tratti di lettori curiosi e di buona volontà, maschi e femmine, di qualsiasi razza e taglia, non indifferenti alle condizioni attuali dell’Architettura e dell’Ambiente, al futuro prossimo delle nostre città.

AUTORE Victor Shlyakhin è «padrone» di Richart Parson e «curatore» dei libri scritti dal suo «cane immaginario». Architetto di professione, di origine russa, ha insegnato nell’Università di Ingegneria civile in Krasnojarsk, Siberia. Vive in Italia da più di vent’anni e lavora nell’azienda multinazionale ENI, conosciuta anche con il nome di «cane a sei zampe». Le sue esperienze di scrittura comprendono monografie, articoli scientifici, saggi e favole per bambini. Nel 2009 pubblica il suo primo libro in lingua italiana La civiltà lungo la strada, un genere ibrido che si inserisce tra il diario di viaggio, il saggio ironico e la ricerca pro- gettuale. Con questa pubblicazione vince il Premio nazionale di poesia e narrativa Alberoandronico (2010). Si interessa da sempre al mondo dell’infanzia, dell’arte e del disegno. Nel 2015 scrive e illustra, insieme con la moglie Olga Lumia, il volume di fiabe Favolare. Come far volare la fantasia e inventare favole nuove da proverbi antichi (Prospettiva Editrice). Nel 2016 ha pubblicato Il nome del cane (Armando Curcio Editore), a firma di Richart Parson. E nessuno si è accorto che il padrone avesse preso, come pseudonimo, il nome del proprio cane. Questo libro inaugura un genere di letteratura insolita, scritta dal cane e non sul cane e rappresenta la testimonianza incredibile dell’attivazione mentale di un essere canino. Victor Shlyakhin ha una evidente indole letteraria e grafica, come il proprio «cane immaginario», una grande vocazione per la ricerca e uno spiccato senso dell’ironia. In effetti, come si dice: «Tale padrone, tale cane».

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Dopo la pubblicazione del suo libro Il nome del cane (Armando Curcio Editore, 2016), accolto con favore nei concorsi letterari di livello nazionale e riconosciu- to dai suoi seguaci nel social network come un vero «best(ia)seller», Richart Parson presenta una nuova opera.

BAU-BAUHOUSE è un chiaro omaggio alla Bauhaus, famosa Scuola di Architettura e Design, alma mater dell’avanguardia del XX secolo. Il libro, strutturato in lezioni tenute dal professor Mark Caniarsky, «primo professore di Architettura e Design di origine inumana. Ossia, cane»: una interessante passeggiata nella storia dell’Architettura e del Design, con spunti biografici, testi- monianze di personaggi famosi (Alberti, Le Corbusier, Wright, Friedman ecc.) e dei loro «migliori amici», visti dall’Auto- re in un’ottica molto particolare.

Una lettura scorrevole e divertente, ricca di «soluzioni immaginarie» e progetti futuribili, non troppo «semplice e leggera» per i professionisti del settore e non troppo «faticosa e pesante» per i cosiddetti dilettanti, protagonisti quotidiani della vita urbana. Il messaggio dell’autore, infatti, è indi- rizzato a un ampio pubblico, purché si tratti di lettori curiosi e di buona volontà, maschi e femmine, di qualsiasi razza e taglia, non indifferenti alle condizioni attuali dell’Architettura e dell’Ambiente, al futuro prossimo delle nostre città.

AUTORE Victor Shlyakhin è «padrone» di Richart Parson e «curatore» dei libri scritti dal suo «cane immaginario». Architetto di professione, di origine russa, ha insegnato nell’Università di Ingegneria civile in Krasnojarsk, Siberia. Vive in Italia da più di vent’anni e lavora nell’azienda multinazionale ENI, conosciuta anche con il nome di «cane a sei zampe». Le sue esperienze di scrittura comprendono monografie, articoli scientifici, saggi e favole per bambini. Nel 2009 pubblica il suo primo libro in lingua italiana La civiltà lungo la strada, un genere ibrido che si inserisce tra il diario di viaggio, il saggio ironico e la ricerca pro- gettuale. Con questa pubblicazione vince il Premio nazionale di poesia e narrativa Alberoandronico (2010). Si interessa da sempre al mondo dell’infanzia, dell’arte e del disegno. Nel 2015 scrive e illustra, insieme con la moglie Olga Lumia, il volume di fiabe Favolare. Come far volare la fantasia e inventare favole nuove da proverbi antichi (Prospettiva Editrice). Nel 2016 ha pubblicato Il nome del cane (Armando Curcio Editore), a firma di Richart Parson. E nessuno si è accorto che il padrone avesse preso, come pseudonimo, il nome del proprio cane. Questo libro inaugura un genere di letteratura insolita, scritta dal cane e non sul cane e rappresenta la testimonianza incredibile dell’attivazione mentale di un essere canino. Victor Shlyakhin ha una evidente indole letteraria e grafica, come il proprio «cane immaginario», una grande vocazione per la ricerca e uno spiccato senso dell’ironia. In effetti, come si dice: «Tale padrone, tale cane».

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