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Il mito dell’eterna giovinezza

14,90 14,15

«Potresti essere mio figlio!».

Un incontro-scontro con il tempo.

5 disponibili

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Descrizione

La fiaba di Samantha inizia a New York, quando il destino le fa incontrare Edoardo: un manager di successo, ricco e molto più grande di lei. Con il tempo, però, le cose cambiano. All’inizio, la differenza d’età non crea loro alcun problema, ma adesso che Samantha ha 43 anni ed Edoardo 61, quei 18 anni di mezzo diventano una voragine. Samantha troverà una ventata di freschezza tra le braccia del venticinquenne Greg: un incontro che si trasformerà presto in un rapporto di sesso, oltre ogni limite e tabù, in cui lei sarà la maestra e lui l’allievo. Ma se accanto al marito si sente una bambina, rispetto al giovane Greg si percepisce vecchia. Da qui nascono la sua ossessione per la chirurgia plastica, il voler tornare a tutti i costi la ragazza bella e attraente che è stata, ma anche il tentativo di cancellare, oltre alle rughe, gli errori di una vita apparentemente perfetta ma fatta di bugie e di segreti pesanti come macigni. Basterà un po’ di botox per riportare indietro le lancette dell’orologio, per annullare quei 18 anni che la separano da Greg, per il quale è pronta a lasciare tutto? Oppure anche questa è un’illusione e Samantha dovrà affrontare una realtà diversa da quella che aveva immaginato?

L’AUTRICE:

Laura Avalle, scrittrice e giornalista, ha diretto varie importanti riviste a tiratura nazionale. Tra le sue pubblicazioni, il fortunato romanzo Le altre me (La Lepre Edizioni, 2015) e E l’allodola disse al gufo: «Io sono sveglia, e tu?» (Europa Edizioni, 2012), epistolario a quattro mani con il genio del noir Andrea G. Pinketts. Ospite fissa di numerose trasmissioni televisive e radiofoniche, è critica letteraria del programma televisivo di Raiuno Milleeunlibro.

Informazioni aggiuntive

Anno

Collana

Autore

Copertina

Formato

Pagine

2 recensioni per Il mito dell’eterna giovinezza

  1. Rossella Montemurro

    “Chi gioca con il fuoco, prima o poi, finisce per bruciarsi. Eppure, per la prima volta dopo tanto tempo, mi sentivo viva. Così innamorata dell’amore da inventarmi anch’io un amore, forse il più vero di tutti, perché impossibile”.

    Ha tante sfumature e parecchi spunti di riflessione Il mito dell’eterna giovinezza (Armando Curcio Editore), il nuovo romanzo di Laura Avalle. Con uno stile che non perde l’eleganza neanche quando descrive le scene più spinte, l’autrice ha raccontato, dalla viva voce della protagonista, una storia molto attuale, valorizzandola con un intimismo di fondo. Una storia che si legge sul fiato, cattura il lettore e fa riflettere sul senso della bellezza nell’età contemporanea.

  2. Roberto Ruggero

    Intervista a Laura Avalle: La scrittrice del “bellessere”

    La protagonista della storia è Samantha, sposata con un manager di successo molto più grande di lei. Inizialmente, la differenza d’età non è un problema, ma quando lei ha 43 anni e il marito 61, quei 18 anni diventano una voragine pronta a inghiottirla. Samantha incontrerà Greg, figlio venticinquenne della sua cara amica Cristine.
    Mentre accanto al marito si sente una bambina, con il giovane Greg si percepisce vecchia. Nasce così la sua ossessione per la chirurgia plastica.

    Lo scorrere del tempo è diventato un’ossessione e un “pericolo” da scongiurare. Credi che la chirurgia plastica e i trattamenti estetici raggiungano pienamente l’obiettivo?
    «Mi sono occupata a lungo di questi argomenti, sia come giornalista sia come direttore di riviste a carattere medico scientifico. Credo fortemente che entrambi aiutino a vivere meglio la percezione di sé, per chi lo desidera e per chi sente questa necessità. Questo vale, naturalmente, anche con lo scorrere degli anni: “Quando il tempo solcherà il viso come un aratro e rivolterà come zolle le proprie sicurezze. Perché anche la primavera ha i giorni contati”. È una citazione contenuta all’interno del libro».

    Fermare gli anni che passano può rendere davvero felici?
    «Io credo che la soluzione sia vivere pienamente il tempo presente, rendendo immortali i ricordi con le persone che amiamo. Non dimentichiamoci che la felicità (vale anche per il suo contrario) è la conseguenza delle scelte che facciamo ogni giorno».

    Che rapporto credi ci sia, tra età anagrafica e comprensione della vita?
    «La vita è una grande maestra: ci sono allievi che imparano subito e altri che lo faranno dopo. L’età anagrafica conta fino a un certo punto. Sono altre le variabili che possono fare la differenza, soprattutto in tema di sopravvivenza».

    La protagonista del tuo romanzo vive in bilico tra due uomini, che in realtà sono un’evidente metafora: la giovinezza che non vorremmo perdere e una maturità che ci spaventa. Come si sente, lei, nell’età di mezzo?
    «Confusa, smarrita, frastornata, perché mentre fra le braccia di suo marito, che è molto più grande di lei, si sente ancora una bambina, con il suo giovane amante si percepisce vecchia. Nasce da qui il suo conflitto tra desiderio e realtà».

    Nei rapporti uomo/donna siamo legati ad alcuni stereotipi, in cui di solito è l’uomo ad uscirne vincente. La donna resta sempre “schiacciata” da sentimenti e pregiudizi. Succede anche a Samantha?
    «Samantha è una donna indipendente, libera e moderna che non teme giudizi e pregiudizi. Ma proprio in nome della libertà, si troverà a dover fare necessariamente una scelta… e non sarà facile per lei».

    Samantha come Dorian Gray 3.0?
    «Sì, con la complicità della modernissima tecnologia di cui disponiamo oggi, con qualcosa in più. Ma non voglio spoilerare troppo…».

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Descrizione

La fiaba di Samantha inizia a New York, quando il destino le fa incontrare Edoardo: un manager di successo, ricco e molto più grande di lei. Con il tempo, però, le cose cambiano. All’inizio, la differenza d’età non crea loro alcun problema, ma adesso che Samantha ha 43 anni ed Edoardo 61, quei 18 anni di mezzo diventano una voragine. Samantha troverà una ventata di freschezza tra le braccia del venticinquenne Greg: un incontro che si trasformerà presto in un rapporto di sesso, oltre ogni limite e tabù, in cui lei sarà la maestra e lui l’allievo. Ma se accanto al marito si sente una bambina, rispetto al giovane Greg si percepisce vecchia. Da qui nascono la sua ossessione per la chirurgia plastica, il voler tornare a tutti i costi la ragazza bella e attraente che è stata, ma anche il tentativo di cancellare, oltre alle rughe, gli errori di una vita apparentemente perfetta ma fatta di bugie e di segreti pesanti come macigni. Basterà un po’ di botox per riportare indietro le lancette dell’orologio, per annullare quei 18 anni che la separano da Greg, per il quale è pronta a lasciare tutto? Oppure anche questa è un’illusione e Samantha dovrà affrontare una realtà diversa da quella che aveva immaginato?

L’AUTRICE:

Laura Avalle, scrittrice e giornalista, ha diretto varie importanti riviste a tiratura nazionale. Tra le sue pubblicazioni, il fortunato romanzo Le altre me (La Lepre Edizioni, 2015) e E l’allodola disse al gufo: «Io sono sveglia, e tu?» (Europa Edizioni, 2012), epistolario a quattro mani con il genio del noir Andrea G. Pinketts. Ospite fissa di numerose trasmissioni televisive e radiofoniche, è critica letteraria del programma televisivo di Raiuno Milleeunlibro.

Informazioni aggiuntive

Anno

Collana

Autore

Copertina

Formato

Pagine

2 recensioni per Il mito dell’eterna giovinezza

  1. Rossella Montemurro

    “Chi gioca con il fuoco, prima o poi, finisce per bruciarsi. Eppure, per la prima volta dopo tanto tempo, mi sentivo viva. Così innamorata dell’amore da inventarmi anch’io un amore, forse il più vero di tutti, perché impossibile”.

    Ha tante sfumature e parecchi spunti di riflessione Il mito dell’eterna giovinezza (Armando Curcio Editore), il nuovo romanzo di Laura Avalle. Con uno stile che non perde l’eleganza neanche quando descrive le scene più spinte, l’autrice ha raccontato, dalla viva voce della protagonista, una storia molto attuale, valorizzandola con un intimismo di fondo. Una storia che si legge sul fiato, cattura il lettore e fa riflettere sul senso della bellezza nell’età contemporanea.

  2. Roberto Ruggero

    Intervista a Laura Avalle: La scrittrice del “bellessere”

    La protagonista della storia è Samantha, sposata con un manager di successo molto più grande di lei. Inizialmente, la differenza d’età non è un problema, ma quando lei ha 43 anni e il marito 61, quei 18 anni diventano una voragine pronta a inghiottirla. Samantha incontrerà Greg, figlio venticinquenne della sua cara amica Cristine.
    Mentre accanto al marito si sente una bambina, con il giovane Greg si percepisce vecchia. Nasce così la sua ossessione per la chirurgia plastica.

    Lo scorrere del tempo è diventato un’ossessione e un “pericolo” da scongiurare. Credi che la chirurgia plastica e i trattamenti estetici raggiungano pienamente l’obiettivo?
    «Mi sono occupata a lungo di questi argomenti, sia come giornalista sia come direttore di riviste a carattere medico scientifico. Credo fortemente che entrambi aiutino a vivere meglio la percezione di sé, per chi lo desidera e per chi sente questa necessità. Questo vale, naturalmente, anche con lo scorrere degli anni: “Quando il tempo solcherà il viso come un aratro e rivolterà come zolle le proprie sicurezze. Perché anche la primavera ha i giorni contati”. È una citazione contenuta all’interno del libro».

    Fermare gli anni che passano può rendere davvero felici?
    «Io credo che la soluzione sia vivere pienamente il tempo presente, rendendo immortali i ricordi con le persone che amiamo. Non dimentichiamoci che la felicità (vale anche per il suo contrario) è la conseguenza delle scelte che facciamo ogni giorno».

    Che rapporto credi ci sia, tra età anagrafica e comprensione della vita?
    «La vita è una grande maestra: ci sono allievi che imparano subito e altri che lo faranno dopo. L’età anagrafica conta fino a un certo punto. Sono altre le variabili che possono fare la differenza, soprattutto in tema di sopravvivenza».

    La protagonista del tuo romanzo vive in bilico tra due uomini, che in realtà sono un’evidente metafora: la giovinezza che non vorremmo perdere e una maturità che ci spaventa. Come si sente, lei, nell’età di mezzo?
    «Confusa, smarrita, frastornata, perché mentre fra le braccia di suo marito, che è molto più grande di lei, si sente ancora una bambina, con il suo giovane amante si percepisce vecchia. Nasce da qui il suo conflitto tra desiderio e realtà».

    Nei rapporti uomo/donna siamo legati ad alcuni stereotipi, in cui di solito è l’uomo ad uscirne vincente. La donna resta sempre “schiacciata” da sentimenti e pregiudizi. Succede anche a Samantha?
    «Samantha è una donna indipendente, libera e moderna che non teme giudizi e pregiudizi. Ma proprio in nome della libertà, si troverà a dover fare necessariamente una scelta… e non sarà facile per lei».

    Samantha come Dorian Gray 3.0?
    «Sì, con la complicità della modernissima tecnologia di cui disponiamo oggi, con qualcosa in più. Ma non voglio spoilerare troppo…».

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