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Astrazione e silenzio nel cinema d’autore. Dal linguaggio letterario al linguaggio filmico: le valenze semantiche del non-detto

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Un’analisi approfondita che insegna a «leggere» la complessità della scrittura filmica.

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Descrizione

Una sapiente indagine della struttura di tre film di Pasolini, Faenza e Melville condotta con competenza e sapienza narrativa. La trattazione si sofferma su: spazio e tempo, sistema dei personaggi, ellissi narrative, funzione dei suoni e, soprattutto, sul silenzio. E proprio il silenzio diventa allora rifiuto dell’omologazione culturale, scoperta di «senso» tra voce e assenza di voce, esigenza del pensiero, della dignità e della ragione. Un originale studio sul linguaggio filmico che rivela e scopre le numerose e inesplorate valenze semantiche delle opere prese in esame.

Biografia:

Giuseppe Melizzi, giovane regista abruzzese, è laureato in Scienze della Comunicazione. Ha collaborato, tra gli altri, anche con Vincenzo Salemme e Dario Argento. Autore televisivo di successo, ha lavorato con Medusa, Sky, Sony e RAI Doc. Nel 2010, ha fondato l’Agenzia Yang – Media e Comunicazione.

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Una sapiente indagine della struttura di tre film di Pasolini, Faenza e Melville condotta con competenza e sapienza narrativa. La trattazione si sofferma su: spazio e tempo, sistema dei personaggi, ellissi narrative, funzione dei suoni e, soprattutto, sul silenzio. E proprio il silenzio diventa allora rifiuto dell’omologazione culturale, scoperta di «senso» tra voce e assenza di voce, esigenza del pensiero, della dignità e della ragione. Un originale studio sul linguaggio filmico che rivela e scopre le numerose e inesplorate valenze semantiche delle opere prese in esame.

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Giuseppe Melizzi, giovane regista abruzzese, è laureato in Scienze della Comunicazione. Ha collaborato, tra gli altri, anche con Vincenzo Salemme e Dario Argento. Autore televisivo di successo, ha lavorato con Medusa, Sky, Sony e RAI Doc. Nel 2010, ha fondato l’Agenzia Yang – Media e Comunicazione.

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