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Lasciami almeno un sogno

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Un libro è quel sole che scioglie il mare ghiacciato dentro di noi.

RICONOSCIMENTI

Diploma Honoris Causa delle Belle Arti – Premio Scrittore eccellente dell’anno per meriti artistici e per la diffusione dei valori della cultura in ambito nazionale e internazionale – Edizione 2020 

Diploma Honoris Causa delle Belle Arti – Premio letterario e di Arti visive internazionale Giotto e Dante Alighieri – 1° classificato

Diploma Honoris Causa – Premio Franz Kafka Italia® di Rita Mascialino per meriti artistici e per la diffusione dei valori della cultura in ambito nazionale e internazionale – Edizione 2020 – Meriti artistici

Diploma Honoris Causa – Premio William Shakespeare – Il teatro nell’arte per meriti letterari e per la diffusione dei valori della cultura in ambito nazionale e internazionale – Edizione 2020 – Meriti letterati – 1° classificato

Diploma Honoris Causa – Premio Giacomo Leopardi per meriti artistici e per la diffusione dei valori della cultura in ambito nazionale e internazionale – Edizione 2020 – Meriti artistici

Diploma Honoris Causa delle Belle Arti – Premio Luigi Pirandello – 1° classificato

Diploma Honoris Causa delle Belle Arti – Premio Giuseppe Ungaretti – 1° classificato

Diploma Honoris Causa delle Belle Arti – Premio Letterario Gabriele D’Annunzio – 1° classificato

Diploma Honoris Causa delle Belle Arti – Premio Letterario come Miglior Scrittore dell’anno

Bestseller della Biblioteca Civica di Bressanone – Premio Shakespeare

Premio Cesarò –  Cesaresi nel mondo

Diploma accademico per il Teatro nell’Arte come critico teatrale

Diploma accademico dell’Albo d’Onore dell’archivio universale delle Belle Arti

Premio Accademico Marc Chagall – La realtà di un sogno

Premio della Giuria – Premio letterario Milano International – 2° Edizione – 2018

Gianni Longo è inserito fra i Grandi autori della Storia nell’archivio storico universale delle Belle Arti

 

19 disponibili (ordinabile)

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Descrizione

Un insieme di 43 testi rivolti alla visione del mondo e dell’uomo moderno, alla perdita dei suoi valori di riferimento e alla frantumazione della sua identità. Una sfiducia quasi totalitaria verso l’agire dell’essere umano impregna l’opera sin dall’inizio, che vede nel destino umano un’ineluttabile fine di tutte le cose a noi care. La sapienza e la conoscenza rimangono le note più alte da raccogliere per vivere in modo vero e scevro da ogni corruzione morale.

Gianni Longo nasce a Bressanone, nel trentino da una famiglia di commercianti. Sin dalla giovanissima età gli erano di compagnia le introspezioni che riversava sulla carta. Si trasferiva spesso in altre città, prima per motivi di studi, successivamente per lavoro. Nel ‘86 inizia anche ad operare nel mondo della cultura con una grande antologia di Piero Guccione e la presenza di Leonardo Sciascia. Anche con Anton Zoran Music coltivò una grande amicizia e stima reciproca.

RICONOSCIMENTI

Diploma Honoris Causa delle Belle Arti – Premio Scrittore eccellente dell’anno per meriti artistici e per la diffusione dei valori della cultura in ambito nazionale e internazionale – Edizione 2020 

Diploma Honoris Causa delle Belle Arti – Premio letterario e di Arti visive internazionale Giotto e Dante Alighieri – 1° classificato

Diploma Honoris Causa – Premio Franz Kafka Italia® di Rita Mascialino per meriti artistici e per la diffusione dei valori della cultura in ambito nazionale e internazionale – Edizione 2020 – Meriti artistici

Diploma Honoris Causa – Premio William Shakespeare – Il teatro nell’arte per meriti letterari e per la diffusione dei valori della cultura in ambito nazionale e internazionale – Edizione 2020 – Meriti letterati – 1° classificato

Diploma Honoris Causa – Premio Giacomo Leopardi per meriti artistici e per la diffusione dei valori della cultura in ambito nazionale e internazionale – Edizione 2020 – Meriti artistici

Diploma Honoris Causa delle Belle Arti – Premio Luigi Pirandello – 1° classificato

Diploma Honoris Causa delle Belle Arti – Premio Giuseppe Ungaretti – 1° classificato

Diploma Honoris Causa delle Belle Arti – Premio Letterario Gabriele D’Annunzio – 1° classificato

Diploma Honoris Causa delle Belle Arti – Premio Letterario come Miglior Scrittore dell’anno

Bestseller della Biblioteca Civica di Bressanone – Premio Shakespeare

Premio Cesarò –  Cesaresi nel mondo

Diploma accademico per il Teatro nell’Arte come critico teatrale

Diploma accademico dell’Albo d’Onore dell’archivio universale delle Belle Arti

Premio Accademico Marc Chagall – La realtà di un sogno

Premio della Giuria – Premio letterario Milano International – 2° Edizione – 2018

Gianni Longo è inserito fra i Grandi autori della Storia nell’archivio storico universale delle Belle Arti

 

Informazioni aggiuntive

Autore

Formato

Pagine

ISBN

3 recensioni per Lasciami almeno un sogno

  1. Giuseppe Possa

    A volte, il modo per far piacevoli letture è quello di andar vagando tra le librerie… e così mi sono imbattuto in questo gradevole volume di Gianni Longo: “Lasciami almeno un sogno”. Sono qui raccolti scritti, dove ogni argomento pare intrecciato a un altro in un cammino sinuoso e lastricato di perle, pensieri, considerazioni, tra arte e letteratura, che diventano nutrimento per la mente, al fine di comprendere la nostra situazione concettuale in quest’era di oscurità, almeno per il momento.
    Longo, che è nato a Bressanone nel Trentino, da anni è conosciuto nel mondo della cultura per i suoi saggi su artisti, come Piero Guccione, a cui organizzò un’importantepremio della giuria antologica nel 1986 con la presenza di Leonardo Sciascia o come Anton Zoran Music che gli fu amico. In questo suo primo libro edito da Armando Curcio ha raccolto quanto di più significativo ha scritto negli anni, con quella sua prosa stilisticamente forbita, carica di umanità, sia quando i sui testi sono rivolti alla visione del mondo e dell’uomo contemporaneo, sia quando parla del tempo in cui viviamo, un momento piuttosto oscuro, dove certi valori vengono distrutti o dimenticati da una globalizzazione anarchica, invadente e distruttiva. Obiettivo e attento, ma piuttosto pessimista sul destino ineluttabile dell’uomo, Longo è, però, profondo nella critica, caldo nei ricordi, esemplare nei dibattiti culturali. I suoi argomenti trattano di sentimenti, emozioni, riflessioni sulla vita e sulla morte; le sue sono considerazioni che s’innalzano dalle inutili diatribe, animati da un volo, sostenuti da una forte passione ideologica, intrisi di uno spessore intellettuale da autentico saggista. L’autore è pure nitido e fermo nel suo modo di esprimere giudizi sugli artisti trattati; un testo critico, in particolare, ha attirato la mia attenzione: “La propria ragion d’essere” dedicato a un amico comune. Longo, scrivendo appunto di Sebastiano Parasiliti afferma che questo artista si “confessa nella sua pittura” che appare come un’isola “sulle cui rive conduce le insufficienze e le tare della nostra epoca, per fronteggiarle con un’atmosfera lirica e sensuale, velata dalla purezza dei suoi colori e di una luce dove tutto nasce, tutto si consuma, tutto si rinnova e muore”. Seba , classe 1957 – che in tutti gli anni Ottanta visse in Val d’Ossola con questo pseudonimo, dove maturò e si affermò come apprezzato pittore, per poi tornare a vivere per altri decenni ancora nella sua terra – ha aperto da poco uno studio anche a Villadossola, centro ossolano in cui vive buona parte dell’anno. “Il nostro autore – conclude Gianni Longo – ha l’arte di cogliere e di conoscere il criterio delle cose, ha l’arte di appropriarsi e di adattare le più diverse esperienze acquisite e sonda tutti i pensieri che il reale e il possibile risvegliano in lui. La pittura di Parasiliti non è classica, né romantica e neppure moderna; è tutte queste cose messe insieme, o per meglio dire, fra tradizione e modernità, tra passato e presente” e io aggiungerei tra figurativo e astratto.
    “Lasciami almeno un sogno” è in definitiva una raccolta di testi che nelle sue molteplici trattazioni, entro cui lo scrittore si muove con garbo e con la naturalezza di un linguaggio immediato, offre innumerevoli spunti di riflessioni, del resto pensare consente anche di rivolgersi al passato, cercando risposte per le esigenze di oggi, un presente in cui l’attuale concezione di esistenza sembra non concedere respiro.

  2. Sebastiano Grasso

    “Chi è Gianni Longo?”
    Se lo chiese Sebastiano Grasso appena cominciò ad intervistarlo per un articolo che poi venne pubblicato via Internet nel -Il Gruppo di Polifemo-
    “Cosa ha di così particolare questo illustre sconosciuto da attrarre l’attenzione di uomini come Piero Guccione,Leonardo Sciascia,di Renato Guttuso,del grandisso anche Antonio Zoran Music?”
    Giovanni Longo(all’anagrafe) è nato nel Trentino,da genitori nativi e vissuti per lunghi anni a Cesarò,paese dove il nostro protagonista passò tutta la sua l’infanzia.
    Nell’età adulta,indossando studi universitari,mantenne contatti sociali che metabolizzarono le sue esperienze e conservandole in un profondo e ricco bagaglio del Sapere.
    Gli era accanto sempre la moglie Rita,donna anche essa di grande spessore intellettuale.
    Nel 1986,a dicembre,Gianni Longo ha dato luce a Catania ad una galleria d’arte:Il Segno.
    Fu un’antologica di Piero Guccione ha dare inizio a questa nuova sede di cultura e con la presenza di Leonardo Sciascia che la definì:Il più bel museo d’Europa.
    Un po’ più tardi Gianni Longo provò a portare nella nostra Sicilia incontri culturali internazionali come-Da Monet a Morandi-o una grande antologica di Hans Hartung.
    Ma furono tentativi inutili,la Sicilia non sentiva di averne bisogno,così all’autore gli strappò tutto il suo proggetto.
    Anche all’estero i contatti sociali di Gianni Longo non tralasciavano mai il mestiere di apprendere per conoscere.
    A dicembre del 2017 la casa storica Curcio Editore gli pubblica il suo primo libro dal titolo Lasciami almeno un sogno e mettendolo,sin dalla sua nascita, nella collana dei suoi autori di talento. (libro a cui l’autore dedicò 7 anni per realizzarlo),raccolta di scritti che subito fu presa in attenzione dalle altre grandi case editrici esistenti in Italia come Mondadori,La Feltrinelli,Garzanti, ed altri ancora.
    Testi che testimoniano quanto Sergio Sciacca-noto personaggio della cultura-scrisse in una recensione pubblicata poi nel giornale La Sicilia il 21 gennaio 2019: “E’ un libro filosofico,che studia profondamente la parola e incoraggia alla riflessione,a conoscere se stessi. Gianni Longo,l’autore di Lasciami almeno un sogno è un raffinato intenditore d’arte e un autentico cesellatore del pensiero in uno stile prezioso.”
    Anche Giuseppe Possa-critico letterario della Cairo Editore-nella rivista -La Scintilla-nel 2018 scrisse: “Gianni Longo s’affacciò nel mondo della saggistica facendo pubblicare Lasciami almeno un sogno,dove sono raccolti scritti dove ogni argomento pare intrecciato a un altro e in un meccanismo sinuoso e lastricato di perle,di pensieri,di considerazioni tra arte e letteratura diventandone nutrimento per la mente.”
    Và segnalato inoltre che il 24 novembre 2018 Gianni Longo,in occasione del Gran Galà del Premio letterario Milano Intenational 2018,ricevette il prestigioso Premio della Giuria per il suo libro. Nel 2020 gli furono consegnati: il Diploma Honoris Causa come 1° classificato del Premio Giuseppe Ungaretti,il Premio Franz Kafka,il Premio Giacomo Leopardi,il Diploma Honoris Causa di Critico Letterario e di Arti Visive,il Premio Dante Alighieri,il premio Gabriele D’Annunzio e 1° classificato per il Premio William Shakespeare.
    Ed ancora c’è il Premio Accademico Gianni Longo.

  3. Sergio Sciacca

    Siamo sinceri: la civiltà letteraria sta scomparendo dalla faccia della terra. Chiudono le librerie storiche (Herder a Roma, Hestia ad Atene, Champion a Parigi) e il vuoto è rappezzato da lucidissimi vasti locali in cui i libri sono un complemento di arredo, e l’oggetto principale di interesse sono i ninnoli, le “novità” destina- te a durare in libreria per qualche settimana, per poi scendere al ma- cero e risorgere come carta stampata da altri prodotti altrettanto effimeri. Chi ha collezionato tanti decenni da avere parlato con i Giannotta, i Prampolini, i Volpe catanesi (librai di mestiere ma bibliofili colleghi di quel Poggio, di quell’Aldo che crearono il Rinascimento italiano, capofila in Europa…) può rimpiangere gli scambi di idee le discussioni sostanziali, gli spunti ameni, gli incoraggiamenti che si vivevano nelle librerie, dove il Libraio era lo psico- pompo (la guida spirituale come dicevano i Pitagorici) di quel flusso eterno di concetti di cui il flusso continuo di bit elettronici oggi è la meccanica riproduzione, priva del fervore ideale che nessun ordigno elettronico sa partorire.
    Con questa premessa bisogna salutare il libro di Gianni Longo, “Lasciami almeno un sogno”, (Curcio editore, Milano 2017, 180 pp) che sta ricevendo unanime consenso di pubblico e di autorevole critica di cui esso stesso libro è una vivida favilla. Si tratta di una silloge di pagine umane in cui l’au tore attraversa gli stati d’animo suoi e dei suoi cari e li intreccia attorno al lettore che ne partecipa, si commuove, si intenerisce e capisce. Basti il preambolo: «Sin dalla mia giovane età nutrivo e consumavo la forza della fantasia. Mi accorgevo che stavo imparando un mestiere; quello della mente». Non è solo una professione sentimentale, ma un esempio coinvolgente. Tutti gli umani possono seguire lo stesso percorso se non si lasciano intontire dal frastuono della propaganda, dal conformismo delle parole che come slogan servono per riconoscersi tutti uguali, tutti consumatori di ideuzze di cui non si comprendono bene gli sviluppi. Potremmo dire allora che questo libro è filosofico, etimologicamente, cioè incoraggia alla conoscenza, alla riflessione, a conoscere se stessi.
    Il volume è disposto in 43 brani, tra un prologo e un epilogo che costituiscono la chiave di interpretazione del libro e di raffigurazione della propria vita per il lettore: «La vita è una ladra: mi risparmia però il pensiero che l’inchiostro riesce a mettere in salvo sulla car ta». Cioè la vita ci mostra e ci fa avvertire passioni, affetti dolcezze che durano troppo poco, sfuggono e non ritornano più. Ma la scrittura ne può ritrovare i sensi e questo vale non solo per i grandi artisti, ma anche per il più modesto tra i figli di Adamo: è vero che Laura morì in giovane età, ma il suo poeta la fece rivivere per sé e per altrui in pagine indimenticabili, eterne. Ed è forse scomparsa la Saffo eolica che mise in versi le proprie passioni libere e purissime? E l’ispirazione della Casta diva belliniana? E non avverte un tremito profondo chiunque di noi possa ricordare un sentimento autentico, una affinità elettiva che ci ha accompagnato in qualche stagione della vi ta?

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Descrizione

Un insieme di 43 testi rivolti alla visione del mondo e dell’uomo moderno, alla perdita dei suoi valori di riferimento e alla frantumazione della sua identità. Una sfiducia quasi totalitaria verso l’agire dell’essere umano impregna l’opera sin dall’inizio, che vede nel destino umano un’ineluttabile fine di tutte le cose a noi care. La sapienza e la conoscenza rimangono le note più alte da raccogliere per vivere in modo vero e scevro da ogni corruzione morale.

Gianni Longo nasce a Bressanone, nel trentino da una famiglia di commercianti. Sin dalla giovanissima età gli erano di compagnia le introspezioni che riversava sulla carta. Si trasferiva spesso in altre città, prima per motivi di studi, successivamente per lavoro. Nel ‘86 inizia anche ad operare nel mondo della cultura con una grande antologia di Piero Guccione e la presenza di Leonardo Sciascia. Anche con Anton Zoran Music coltivò una grande amicizia e stima reciproca.

RICONOSCIMENTI

Diploma Honoris Causa delle Belle Arti – Premio Scrittore eccellente dell’anno per meriti artistici e per la diffusione dei valori della cultura in ambito nazionale e internazionale – Edizione 2020 

Diploma Honoris Causa delle Belle Arti – Premio letterario e di Arti visive internazionale Giotto e Dante Alighieri – 1° classificato

Diploma Honoris Causa – Premio Franz Kafka Italia® di Rita Mascialino per meriti artistici e per la diffusione dei valori della cultura in ambito nazionale e internazionale – Edizione 2020 – Meriti artistici

Diploma Honoris Causa – Premio William Shakespeare – Il teatro nell’arte per meriti letterari e per la diffusione dei valori della cultura in ambito nazionale e internazionale – Edizione 2020 – Meriti letterati – 1° classificato

Diploma Honoris Causa – Premio Giacomo Leopardi per meriti artistici e per la diffusione dei valori della cultura in ambito nazionale e internazionale – Edizione 2020 – Meriti artistici

Diploma Honoris Causa delle Belle Arti – Premio Luigi Pirandello – 1° classificato

Diploma Honoris Causa delle Belle Arti – Premio Giuseppe Ungaretti – 1° classificato

Diploma Honoris Causa delle Belle Arti – Premio Letterario Gabriele D’Annunzio – 1° classificato

Diploma Honoris Causa delle Belle Arti – Premio Letterario come Miglior Scrittore dell’anno

Bestseller della Biblioteca Civica di Bressanone – Premio Shakespeare

Premio Cesarò –  Cesaresi nel mondo

Diploma accademico per il Teatro nell’Arte come critico teatrale

Diploma accademico dell’Albo d’Onore dell’archivio universale delle Belle Arti

Premio Accademico Marc Chagall – La realtà di un sogno

Premio della Giuria – Premio letterario Milano International – 2° Edizione – 2018

Gianni Longo è inserito fra i Grandi autori della Storia nell’archivio storico universale delle Belle Arti

 

Informazioni aggiuntive

Autore

Formato

Pagine

ISBN

3 recensioni per Lasciami almeno un sogno

  1. Giuseppe Possa

    A volte, il modo per far piacevoli letture è quello di andar vagando tra le librerie… e così mi sono imbattuto in questo gradevole volume di Gianni Longo: “Lasciami almeno un sogno”. Sono qui raccolti scritti, dove ogni argomento pare intrecciato a un altro in un cammino sinuoso e lastricato di perle, pensieri, considerazioni, tra arte e letteratura, che diventano nutrimento per la mente, al fine di comprendere la nostra situazione concettuale in quest’era di oscurità, almeno per il momento.
    Longo, che è nato a Bressanone nel Trentino, da anni è conosciuto nel mondo della cultura per i suoi saggi su artisti, come Piero Guccione, a cui organizzò un’importantepremio della giuria antologica nel 1986 con la presenza di Leonardo Sciascia o come Anton Zoran Music che gli fu amico. In questo suo primo libro edito da Armando Curcio ha raccolto quanto di più significativo ha scritto negli anni, con quella sua prosa stilisticamente forbita, carica di umanità, sia quando i sui testi sono rivolti alla visione del mondo e dell’uomo contemporaneo, sia quando parla del tempo in cui viviamo, un momento piuttosto oscuro, dove certi valori vengono distrutti o dimenticati da una globalizzazione anarchica, invadente e distruttiva. Obiettivo e attento, ma piuttosto pessimista sul destino ineluttabile dell’uomo, Longo è, però, profondo nella critica, caldo nei ricordi, esemplare nei dibattiti culturali. I suoi argomenti trattano di sentimenti, emozioni, riflessioni sulla vita e sulla morte; le sue sono considerazioni che s’innalzano dalle inutili diatribe, animati da un volo, sostenuti da una forte passione ideologica, intrisi di uno spessore intellettuale da autentico saggista. L’autore è pure nitido e fermo nel suo modo di esprimere giudizi sugli artisti trattati; un testo critico, in particolare, ha attirato la mia attenzione: “La propria ragion d’essere” dedicato a un amico comune. Longo, scrivendo appunto di Sebastiano Parasiliti afferma che questo artista si “confessa nella sua pittura” che appare come un’isola “sulle cui rive conduce le insufficienze e le tare della nostra epoca, per fronteggiarle con un’atmosfera lirica e sensuale, velata dalla purezza dei suoi colori e di una luce dove tutto nasce, tutto si consuma, tutto si rinnova e muore”. Seba , classe 1957 – che in tutti gli anni Ottanta visse in Val d’Ossola con questo pseudonimo, dove maturò e si affermò come apprezzato pittore, per poi tornare a vivere per altri decenni ancora nella sua terra – ha aperto da poco uno studio anche a Villadossola, centro ossolano in cui vive buona parte dell’anno. “Il nostro autore – conclude Gianni Longo – ha l’arte di cogliere e di conoscere il criterio delle cose, ha l’arte di appropriarsi e di adattare le più diverse esperienze acquisite e sonda tutti i pensieri che il reale e il possibile risvegliano in lui. La pittura di Parasiliti non è classica, né romantica e neppure moderna; è tutte queste cose messe insieme, o per meglio dire, fra tradizione e modernità, tra passato e presente” e io aggiungerei tra figurativo e astratto.
    “Lasciami almeno un sogno” è in definitiva una raccolta di testi che nelle sue molteplici trattazioni, entro cui lo scrittore si muove con garbo e con la naturalezza di un linguaggio immediato, offre innumerevoli spunti di riflessioni, del resto pensare consente anche di rivolgersi al passato, cercando risposte per le esigenze di oggi, un presente in cui l’attuale concezione di esistenza sembra non concedere respiro.

  2. Sebastiano Grasso

    “Chi è Gianni Longo?”
    Se lo chiese Sebastiano Grasso appena cominciò ad intervistarlo per un articolo che poi venne pubblicato via Internet nel -Il Gruppo di Polifemo-
    “Cosa ha di così particolare questo illustre sconosciuto da attrarre l’attenzione di uomini come Piero Guccione,Leonardo Sciascia,di Renato Guttuso,del grandisso anche Antonio Zoran Music?”
    Giovanni Longo(all’anagrafe) è nato nel Trentino,da genitori nativi e vissuti per lunghi anni a Cesarò,paese dove il nostro protagonista passò tutta la sua l’infanzia.
    Nell’età adulta,indossando studi universitari,mantenne contatti sociali che metabolizzarono le sue esperienze e conservandole in un profondo e ricco bagaglio del Sapere.
    Gli era accanto sempre la moglie Rita,donna anche essa di grande spessore intellettuale.
    Nel 1986,a dicembre,Gianni Longo ha dato luce a Catania ad una galleria d’arte:Il Segno.
    Fu un’antologica di Piero Guccione ha dare inizio a questa nuova sede di cultura e con la presenza di Leonardo Sciascia che la definì:Il più bel museo d’Europa.
    Un po’ più tardi Gianni Longo provò a portare nella nostra Sicilia incontri culturali internazionali come-Da Monet a Morandi-o una grande antologica di Hans Hartung.
    Ma furono tentativi inutili,la Sicilia non sentiva di averne bisogno,così all’autore gli strappò tutto il suo proggetto.
    Anche all’estero i contatti sociali di Gianni Longo non tralasciavano mai il mestiere di apprendere per conoscere.
    A dicembre del 2017 la casa storica Curcio Editore gli pubblica il suo primo libro dal titolo Lasciami almeno un sogno e mettendolo,sin dalla sua nascita, nella collana dei suoi autori di talento. (libro a cui l’autore dedicò 7 anni per realizzarlo),raccolta di scritti che subito fu presa in attenzione dalle altre grandi case editrici esistenti in Italia come Mondadori,La Feltrinelli,Garzanti, ed altri ancora.
    Testi che testimoniano quanto Sergio Sciacca-noto personaggio della cultura-scrisse in una recensione pubblicata poi nel giornale La Sicilia il 21 gennaio 2019: “E’ un libro filosofico,che studia profondamente la parola e incoraggia alla riflessione,a conoscere se stessi. Gianni Longo,l’autore di Lasciami almeno un sogno è un raffinato intenditore d’arte e un autentico cesellatore del pensiero in uno stile prezioso.”
    Anche Giuseppe Possa-critico letterario della Cairo Editore-nella rivista -La Scintilla-nel 2018 scrisse: “Gianni Longo s’affacciò nel mondo della saggistica facendo pubblicare Lasciami almeno un sogno,dove sono raccolti scritti dove ogni argomento pare intrecciato a un altro e in un meccanismo sinuoso e lastricato di perle,di pensieri,di considerazioni tra arte e letteratura diventandone nutrimento per la mente.”
    Và segnalato inoltre che il 24 novembre 2018 Gianni Longo,in occasione del Gran Galà del Premio letterario Milano Intenational 2018,ricevette il prestigioso Premio della Giuria per il suo libro. Nel 2020 gli furono consegnati: il Diploma Honoris Causa come 1° classificato del Premio Giuseppe Ungaretti,il Premio Franz Kafka,il Premio Giacomo Leopardi,il Diploma Honoris Causa di Critico Letterario e di Arti Visive,il Premio Dante Alighieri,il premio Gabriele D’Annunzio e 1° classificato per il Premio William Shakespeare.
    Ed ancora c’è il Premio Accademico Gianni Longo.

  3. Sergio Sciacca

    Siamo sinceri: la civiltà letteraria sta scomparendo dalla faccia della terra. Chiudono le librerie storiche (Herder a Roma, Hestia ad Atene, Champion a Parigi) e il vuoto è rappezzato da lucidissimi vasti locali in cui i libri sono un complemento di arredo, e l’oggetto principale di interesse sono i ninnoli, le “novità” destina- te a durare in libreria per qualche settimana, per poi scendere al ma- cero e risorgere come carta stampata da altri prodotti altrettanto effimeri. Chi ha collezionato tanti decenni da avere parlato con i Giannotta, i Prampolini, i Volpe catanesi (librai di mestiere ma bibliofili colleghi di quel Poggio, di quell’Aldo che crearono il Rinascimento italiano, capofila in Europa…) può rimpiangere gli scambi di idee le discussioni sostanziali, gli spunti ameni, gli incoraggiamenti che si vivevano nelle librerie, dove il Libraio era lo psico- pompo (la guida spirituale come dicevano i Pitagorici) di quel flusso eterno di concetti di cui il flusso continuo di bit elettronici oggi è la meccanica riproduzione, priva del fervore ideale che nessun ordigno elettronico sa partorire.
    Con questa premessa bisogna salutare il libro di Gianni Longo, “Lasciami almeno un sogno”, (Curcio editore, Milano 2017, 180 pp) che sta ricevendo unanime consenso di pubblico e di autorevole critica di cui esso stesso libro è una vivida favilla. Si tratta di una silloge di pagine umane in cui l’au tore attraversa gli stati d’animo suoi e dei suoi cari e li intreccia attorno al lettore che ne partecipa, si commuove, si intenerisce e capisce. Basti il preambolo: «Sin dalla mia giovane età nutrivo e consumavo la forza della fantasia. Mi accorgevo che stavo imparando un mestiere; quello della mente». Non è solo una professione sentimentale, ma un esempio coinvolgente. Tutti gli umani possono seguire lo stesso percorso se non si lasciano intontire dal frastuono della propaganda, dal conformismo delle parole che come slogan servono per riconoscersi tutti uguali, tutti consumatori di ideuzze di cui non si comprendono bene gli sviluppi. Potremmo dire allora che questo libro è filosofico, etimologicamente, cioè incoraggia alla conoscenza, alla riflessione, a conoscere se stessi.
    Il volume è disposto in 43 brani, tra un prologo e un epilogo che costituiscono la chiave di interpretazione del libro e di raffigurazione della propria vita per il lettore: «La vita è una ladra: mi risparmia però il pensiero che l’inchiostro riesce a mettere in salvo sulla car ta». Cioè la vita ci mostra e ci fa avvertire passioni, affetti dolcezze che durano troppo poco, sfuggono e non ritornano più. Ma la scrittura ne può ritrovare i sensi e questo vale non solo per i grandi artisti, ma anche per il più modesto tra i figli di Adamo: è vero che Laura morì in giovane età, ma il suo poeta la fece rivivere per sé e per altrui in pagine indimenticabili, eterne. Ed è forse scomparsa la Saffo eolica che mise in versi le proprie passioni libere e purissime? E l’ispirazione della Casta diva belliniana? E non avverte un tremito profondo chiunque di noi possa ricordare un sentimento autentico, una affinità elettiva che ci ha accompagnato in qualche stagione della vi ta?

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